Sorrento

"ma nun me lassà/nun darme stu turmiento!/ Torna a Surriento/ famme campà"
("Torrna a Surriento" di G. Martinelli)

"Qui dove il mare luccica/ e tira forte il vento/ su una vecchia terrazza/ davanti al golfo di Surriento"
("Caruso" di L. Dalla)

Adagiata su un imponente costone tufaceo, Sorrento è senza dubbio la località più celebre dell'omonima penisola, circondata da una lussureggiante vegetazione mediterranea, da profumate coltivazioni di limoni e aranci e da ulivi secolari dai tronchi scuri e contorti. Colonia greco-osca, prima, e fenicia, poi, nelle sue acque si dice che vivessero le mitiche sirene che tentarono Ulisse col loro canto melodioso. Il toponimo, non a caso, deriverebbe proprio dal greco "Syrenusion" o "Syreon", ovvero "terra delle sirene". Seguì le sorti di Roma, diventando "municipium" nell'89 a.C. e residenza di ricchi e facoltosi patrizi che qui realizzarono le loro "villae" più sontuose. Nell'Alto Medioevo fu Repubblica, citata tra le più importanti città marinare del Mezzogiorno d'Italia; in seguito fu sottoposta al ducato napoletano, dal quale si distaccò nell'XI secolo. Costituito il Ducato di Sorrento, che abbracciava tutta l'omonima penisola, dal fiume Sarno a Punta Campanella, acquistò notevole rinomanza soprattutto per la presenza di cantieri navali, di un fiorente commercio e di una ricca produzione di olio, vino e frutta. Nel 1544 diede i natali al poeta Torquato Tasso. Dopo un periodo di stasi, nel Settecento si registrò una rinascita economica, sociale e culturale per l'intera penisola che raggiunse il suo apice nell'Ottocento, quando questa località venne inserita di diritto nel "Grand Tour", un viaggio nei luoghi più significativi d'Italia che ogni giovane rampollo europeo doveva compiere a completamento del proprio percorso di studi. Vennero, così, a soggiornare a Sorrento artisti del calibro di Byron, Keats, Scott, Dickens, Goethe, Wagner, Ibsen e Nietzsche.
Ricchissimo è il patrimonio artistico, culturale e naturalistico di Sorrento. Tra i siti di maggior richiamo, menzioniamo:
- i resti della città antica, in particolare resti di mura, tombe, suppellettili, i resti di un tempio dedicato ad Atena sul promontorio di Punta Campanella, i ruderi della villa di Pollio Felice ed un ninfeo noto come Bagni della Regina Giovanna;
- la Cattedrale dei Santi Filippo e Giacomo, risalente all'XI secolo e ricostruita nel corso del XV secolo. All'interno presenta un soffitto settecentesco dipinto con motivi floreali, un coro ligneo intarsiato dell'Ottocento, un crocifisso del Quattrocento, numerose opere di artisti napoletani e 12 splendide formelle del Trecento. Il campanile dell'orologio si eleva su un basamento in cui sono riconoscibili gli elementi architettonici del periodo romano, mentre l'orologio, in ceramica, è di pregiata fattura locale.
- la Chiesa e il Chiostro di San Francesco, situati in prossimità della Villa Comunale. In particolare il Monastero risale all'VIII secolo ed il suggestivo chiostro (XIV secolo) presenta archi incrociati di tufo sui due lati del portico. Sono, inoltre, ben visibili le colonne provenienti da antichi templi pagani. La Chiesa, invece, risale al XVI secolo ed ospita all'interno una pregevole statua lignea del Seicento raffigurante il Santo di Assisi col Cristo crocifisso.
- la Chiesa dei Servi di Maria, completata nel XVIII secolo, in stile barocco, è sede della Congregazione dei Servi di Maria. All'interno sono custodite tre sculture lignee: un Cristo Morto, portato in processione la sera del Venerdì Santo, una statua della Madonna ed una di San Giuseppe.
- la Chiesa dell'Addolorata, in stile barocco dalla splendida facciata in tufo;
- la Chiesa dell'Annunziata, dalla facciata in tufo, ha origini molto antiche e fu probabilmente realizzata sui resti di un tempio pagano dedicato alla dea Cibele; all'interno pregevoli tele del Settecento ed un'Annunciazione del Cinquecento;
- la Basilica di Sant'Antonino, le cui origini risalgono all'anno Mille. E' ben evidente l'utilizzo di materiali di spoglio proveniente da antiche ville romane della zona (in particolare colonne e capitelli), mentre nella cripta, ricostruita nel Settecento, sono custoditi numerosi ex voto.
- la Chiesa e il Monastero di Santa Maria delle Grazie, di origine cinquecentesca, dal bel pavimento maiolicato e splendide tele di artisti operanti in zona;
- la Chiesa del Carmine, in stile barocco ad un'unica navata; all'interno è possibile ammirare tele del Seicento e del Settecento e reliquari intarsiati del Seicento;
- la Chiesa e il Monastero di San Paolo, facente parte di un complesso benedettino del IX secolo. Nella chiesa sono custoditi un pregevole pavimento maiolicato su fondo di cotto, tele settecentesche e stucchi. Interessante è anche il piccolo campanile belvedere con cupola maiolicata.
- la Chiesa del Rosario, realizzata su di un tempio pagano nel 310, sotto l'impero di Costantino il Grande, fu la cattedrale di Sorrento dal XII al XV secolo;
- il Sedile Dominova, unica testimonianza in Campania degli antichi sedili nobiliari, centro della vita nobiliare ed amministrativa del quartiere;
- la Casa Quattrocentesca, situata in vico Calantariano, unica testimonianza a Sorrento dell'influsso dei maestri toscani operanti a Napoli nel Quattrocento;
- la casa di Cornelia Tasso, sorella del poeta Torquato Tasso, che qui dimorò per qualche tempo;
- Palazzo Correale, uno dei palazzi più sontuosi della città, con facciata arricchita da bifore archiacute in tufo scuro;
- Palazzo Veniero, spendido esempio di stile tardo-bizantino e arabo;
- Porta di Parsano, aperta nel 1745 nelle antiche mura cittadine che difendevano la città sin dalle poca greca;
- Porta di Marina Grande, la più antica porta di Sorrento;
- Museo Correale di Terranova, in cui sono esposti interessanti reperti del passato; importanti sia la sezione archeologica, con la celebre Base di Augusto, sia quella medioevale, con lavori marmorei risalenti al X e XI secolo. Vasta la collezione di mobili, porcellane e dipinti.
- Museo Bottega della tarsia lignea, in cui è esposta una vasta collezione di mobili e oggetti che mettono in risalto l'unicità della tecnica della tarsia lignea sorrentina.